venerdì 31 dicembre 2010

Questione di culo...

Che bimbo strano sono stato, vivace come gli altri bambini, ma già allora ero solitario come un orso e sadico come un gatto. Amavo ad esempio passare pomeriggi interi allo stagno dietro casa mia, pescavo ranocchie e le facevo bollire vive, oppure catturavo lucertole e poi le facevo scoppiare infilandogli in bocca una sigaretta accesa e facendogliela fumare. Fin qui ancora niente di male, erano comportamenti abbastanza normali, insomma... . A Natale chiedevo a Babbo Natale di portarmi in dono una BankAmericard (a quel tempo la VISA si chiamava così), quando poi in una letterina gli chiesi di portarmi una bambola di dimensioni umane... la maestra volle parlare con i miei genitori. Mia madre era tutta scandalizzata, ma mio padre soffocava a stento le risate. In macchina tornando a casa lei gli disse “è proprio figlio tuo” e lui rispose “si, è il mio capolavoro”, in quel momento capii che doveva esserci un nesso con le foto di certe signorine che gli avevo trovato in una valigetta, non erano come mi aveva detto lui delle cartoline da spedire, ma il dubbio mi era già venuto, anche perché c’erano scritte tante cose in due o tre lingue che non capivo, e la calligrafia non era quella di mio padre. Anche da adolescente sono stato ben strano, alla prima scopata puntai dritto al culo della malcapitata… malcapitata si fa per dire, aveva 5 anni più di me e non si lamentò più di tanto, anzi non si lamentò per niente… a 17 anni certe cose durano tanto… e certi cosi non ne vogliono sapere di tornare in posizione di partenza. Poi mi fidanzai con una tipa che voleva assolutamente arrivare al matrimonio vergine, ma davanti, perché dal retrobottega… ci feci passare di tutto, ma proprio tutto, tutto, tutto, la migliore fidanzata che abbia mai avuto, ma voleva arrivare al matrimonio, nel senso che ci puntava proprio, invece io avevo iniziato da poco, ero bellino (gli occhi verdi sui capelli neri spiccavano) insomma in giro c’erano un sacco di bei retrobottega che mi sorridevano e allora… me ne sono andato zompettando un po’ qua e un po’ là. Son venuto su così, alla garibaldina, e son cresciuto ancora peggio. Ne ho fatte cose io (altro che viste), che voi umani non potreste mai credere, roba da finire in galera e buttar via la chiave, ma l’ho sempre sfangata, grazie a un bel po' di faccia tosta e a un bel po’ di culo (inteso come fortuna eh). Per cui ora, facendo un bilancio della mia vita posso dire: papà non so se sono il tuo capolavoro, però ti devo confessare una cosa, quando non trovavi più la vaselina ne tuo comodino... ero io che te la fregavo :).

6 commenti:

Minerva ha detto...

Uhm...c'è una cara deliziosa blogger, chiamasi Lindalov (mi pare sia tra i miei follower), secondo me siete fatti l'uno per l'altra :-D

Ciao bell'uomo, vado a immergermi in coccole di mandorle - sai, io sono più sul genere 'virginale'/platonico/romantico ;-)

teti900 ha detto...

U R K A ! due culi una capanna! effettivamente il consiglio è ottimo!!
(il primo ovviamente)
a questo punto non posso competere e passo!
ciao, Ugo

Venerdi Sushi ha detto...

Minerva... per questa informazione meriteresti un bonifico :) Buon divertimento e auguri.

Venerdi Sushi ha detto...

Caro Ugo... potrei parafrasare Aldo Busi dicendo "culi e capanne (poche le capanne)" ahahahahahah

Sitka ha detto...

La maestra c'aveva un cazzo fisso nella sedia di casa...!

Venerdi Sushi ha detto...

:))))
la conoscevi anche tu?
secondo me ce n'aveva due
molto vicini
ahahahahaha