lunedì 31 gennaio 2011

Donne Attente...

Donne attente a non farvi strumentalizzare. In questi giorni si moltiplicano le iniziative che partono dalle donne contro lo stile Bunga Bunga e la mercificazione che certe donne fanno di se stesse e del loro corpo per ottenere vie preferenziali o favori. A tutte le iniziative si è aggiunta addirittura una collezione di moda della stilista Lella Curiel, denominata "Anti Bunga Bunga". Peccato che la "sora" Lella sia proprio la stilista che si era affrettata a mettere sotto contratto e a far sfilare Barbara Muraglia, la crocerossina che aveva fatto sobbalzare il nostro sariro Berluscao arrapatissimo...

Egitto e petrolio.

Ci risiamo, e stavolta ci siamo. Chi ricorda la rivoluzione iraniana sa già come andranno a finire le cose. In Iran negli anni settanta, tutto cominciò con una rivolta democratica contro il regime dispotico dello Scià, poi tutto finì con l’islamizzazione di una nazione laica. L’Iran però è lontano, invece l’Egitto è a un tiro di schioppo, si affaccia sul Mediterraneo ed è un cuneo che trafigge tutto il Medio Oriente e buona parte dell’Africa. L’Egitto non produce nemmeno un bicchiere di petrolio, non fa neanche parte dell’Opec, ma dal Canale di Suez transitano ogni giorno milioni di barili caricati su petroliere, Suez è un rubinetto al quale l’Europa non può rinunciare, non almeno per i prossimi dieci anni. Ma non è tutto qui, l’Egitto confina con Israele, e non devo dire altro, anzi qualcosa ve la dico: immaginatevi un Egitto Islamico che confina con un Israele che ha la bomba atomica e l'Egitto no. L’Egitto confina anche con la Siria, uno Stato laico solo apparentemente democratico, ma governato da una dinastia e percorso dal fondamentalismo islamico. In Siria hanno già bloccato tutti i social network perché è ormai evidente che le rivolte di Tunisia ed Egitto sono partite e sono state organizzate da lì, da internet.  Beh anche la Siria confina con Israele, devo dire altro? Ci siamo, siamo alla resa dei conti, se in Egitto saranno indette libere elezioni i Fratelli Musulmani si mangeranno El Baradei in un sol boccone, per il momento lo lasciano fare, perché è presentabile, è un Premio Nobel per la pace, ma quando sarà il momento lo silureranno e lo costringeranno all’esilio. A quel punto noi dovremo fare i conti con chi ci ha governato finora, e non dovremo farci distogliere da veline, puttane e trans. Chi ci ha governato finora, e intendo negli ultimi 65 anni, sarà ugualmente colpevole, perché in questi 65 anni nessuno ha speso una lira prima, e un euro poi, per cercare di far andare le nostre macchine con qualcosa di diverso dai combustibili fossili e loro derivati. Ci hanno preso in giro con l’energia atomica, fateci viaggiare un aereo o un treno con l’energia atomica… . Ci hanno preso in giro con l’energia solare, fateci un viaggio in macchina da Palermo a Milano con l’energia solare… . A quel punto per governarci dovremo chiamare qualcuno da fuori, magari dall’India, dove ad esempio un certo Tata, si, proprio quello che produce le automobili che costano come un ciclomotore, un certo Tata dicevo, ha stanziato personalmente qualche decina di milioni di dollari per finanziare le ricerche su un motore che vada ad acqua (intesa come fonte di idrogeno), ad acqua signori, non a chiacchiere.

sabato 29 gennaio 2011

I due pesi...

Dunque, tralasciamo per il momento le possibili implicazioni penali di quanto sta accadendo, tralasciamo le minorenni, tralasciamo la concussione, e riflettiamo solo sull’aspetto mediatico. Antefatto: Governo Prodi; un politico di alto livello della maggioranza si ferma con la macchina a parlare con un trans, solo parlare, senza nemmeno scendere dalla macchina o farlo salire. Qualcuno scatta delle foto e qualcun altro le sbatte in prima pagina. I due organi di stampa di proprietà della famiglia Berulsconi, Panorama e il Giornale oltre al fido Libero, fanno un gran casino e cavalcano la storia per settimane. Dalle pagine de Il Giornale, Giampaolo Pansa tuona contro Sircana invitandolo a dimettersi scrivendo "Adesso Sircana accosti e scenda". Maurizio Belpietro inoltre, va in televisione non solo a difendere la propria scelta di sputtanare il politico in nome di un “sacrosanto diritto di cronaca”, ma anche accusando di omertà chi quelle foto le aveva già e non le aveva pubblicate. Fatto: Governo Belusconi IV, il Premier viene più volte beccato in compagnia di “escort”, inizialmente pagate da un faccendiere, non si è mai saputo con quali fini. Poi la cosa si ripete, Belusconi ci ha preso gusto, evidentemente aveva ragione Veronica Lario quando aveva definito il marito come un malato che doveva essere aiutato. Il Premier ora le mignotte se le paga da solo, con soldi, regali, e appartamenti in uso gratuito. La cosa trapela di nuovo e finisce sui giornali. Il Giornale si scatena subito, fa addirittura intervenire Don Verzè, quello che è più imprenditore che prete, il quale dice "Caro Silvio, PM guardoni non potranno fermarti". Con la sua faccia di bronzo poi, Maurizio Belpietro va in televisione a difendere il diritto alla privacy del Cav. che con le puttane non ci ha parlato per strada ma se le è portate a casa, a decine contemporaneamente, per decine di volte, per delle cene che “eleganti", tacendo poi sui dopo cena. Conclusione: ma certa gente davvero pensa che siamo tutti scemi? E alla mattina quando si guarda allo specchio, non si sputa in faccia?

venerdì 28 gennaio 2011

Riassunto delle puntate precedenti

Allora...

abbiamo un Ministro degli Esteri che ha accettato di farsi declassare a portaborse del Premier, ma non ha rinunciato alla sua retribuzione da Ministro;

abbiamo un Ministro dei Beni Culturali che è stato inchiodato alla sua poltrona, ma non è un problema, assomiglia talmente tanto a Ferster Addams (masochista) che potrebbe anche essergli piaciuto;

abbiamo un Ministro dell’Istruzione, che ha fatto sanzionare gli studenti innamorati che si baciavano in classe, ma che difende a spada tratta le intemperanze erotiche del Premier;

abbiamo un Direttore Generale della RAI che si è fatto convincere da “qualcuno” a mettere le palle sul ceppo (come Vespa vorrebbe che facesse Berlusconi) ma Santoro gliele ha tagliate;

abbiamo 314 parlamentari di maggioranza che per paura di perdere il lavoro sono disposti a immolarsi quotidianamente in TV a difesa di una privacy piena di mignotte

abbiamo due quotidiani, un settimanale e un quotidiano on line che stravolgono tutti i giorni la realtà e hanno la faccia di chiamarsi organi di informazione;

Per fortuna abbiamo un Ministro delle Pari opportunità che tace, ma non è una presa di distanze, Belusconi gli aveva promesso di sposarla ma non ha mantenuto la promessa, tutto qui.

giovedì 27 gennaio 2011

Informazione, disinformazione e censura...

L'intervento di stasera di Masi, il Direttore Generale della RAI, ad Annozero può essere giudicato come si vuole, dipende dalle proprie convinzioni, ciò che invece non solo si potrebbe fare, ma proprio non si può fare e disinformare. Di seguito propongo il link della telefonata di Masi, poi propongo i link di come la notizia è stata trattata da Il Giornale e TgCom, entrambi di proprietà della famiglia Berlusconi. Traete da soli le vostre conclusioni.

In macchina di prima mattina...

Fa l'effetto di un caffè doppio ;)

mercoledì 26 gennaio 2011

EDIZIONE STRAORDINARIA!!!

Secondo una agenzia araba il premier egiziano Mubarak, sempre più in difficoltà nel suo paese, in previsione di una fuga all'estero avrebbe contattato il nostro Governo con l'intenzione di chiedere il ricongiungimento familiare con sua nipote...

Faust era un dilettante...

Il narcisismo non è più una patologia psichiatrica, lo hanno deciso un gruppo di esperti durante un convegno che si sta tenendo in un località segreta, probabilmente ad Antigua. Non è stato in alcun modo possibile contattare tali esperti, ma sono state raccolte indiscrezioni secondo le quali il convegno proseguirà ad oltranza i lavori per affrontare i problemi del satirismo e del nanismo, solo a quel punto gli esperti saranno rilasciati dal loro facoltoso “ospite” il quale potrà finalmente presentarsi come normale.

martedì 25 gennaio 2011

Un Governo piccolo piccolo

Basta, non ne posso più di dover guardare personaggi “pubblici” che vanno in televisione a difendere il privato  di chi definisco “l’indifendibile”, non ne posso più dei loro sistemi di dissimulazione, di negazione, di sdrammatizzazione, non ne posso più di sentir parlare delle frequentazioni del Premier, non ne posso più di sentir parlare di “normali cene” a cui però sono state invitate a partecipare delle puttane. A tutti quelli che vanno in televisione a difendere il satiro chiederei: “ma tu, TU, a casa tua la inviteresti una Ruby? Una Macrì? E se si, come le presenteresti alla tua famiglia?”
E quindi basta, di questo argomento non ne posso proprio più. Propongo invece un nuovo dibattito su uno degli argomenti preferiti dai “dissimulatori”, da quelli che dicono “attaccate Berlusconi sul piano personale ma non valutate assolutamente l’attività del suo Governo”. E allora guardiamola l’attività del Governo Berlusconi, valutiamola! Per permettervi una valutazione obiettiva vi propongo il link ufficiale del sito del Governo italiano dove sono elencati tutti i provvedimenti adottati dal Governo Berlusconi IV. Leggete, sarà molto educativo, perché non troverete niente e dico NIENTE che riguardi la ripresa economica, nessun provvedimento strutturale, nessuna misura per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro, solo interventi straordinari, di emergenza, insieme a provvedimenti per aumentare la sicurezza dei giocattoli infantili, o per migliorare la navigazione navale o le analisi di laboratorio. Il nulla più assoluto.
Infine vi propongo una chicca. Sempre dal sito ufficiale del Governo italiano vi propongo il link di un documento eccezionale: “Le iniziative a sostegno delle PMI in Italia e nell’Europa a 27”. E’ un documento interessantissimo, in formato PDF, 75 pagine, di cui 37 dedicate alla spiegazione dello SBA (Small Business Act), altre 37 dedicate a tabelle inutili e a promesse da marinaio, ed infine 1, e ripeto UNA SOLA PAGINA dedicata all’attività che il  Governo Berlusconi ha posto in essere a sostegno delle Piccole e Medie Imprese. La pagina è la numero 38, potete saltare tutto il resto e valutare di persona… leggete con attenzione… è in politichese strettissimo… e ve ne do qualche accenno: “tavoli tematici”, “adempimenti previsti”, “misure di emergenza” (ancora?), “proposte operative di policy”, eccetera. Valutate gente, valutate se non sia meglio per Berlusconi essere giudicato sul piano personale piuttosto che considerare l’attività del suo… Governo.

AUGH!!!
(questo ascoltatelo alla fine del post...)

L'esperto...

Silvio Berlusconi a Gad Lerner:
"io so quello che sto dicendo, lei no... questo è un postribolo televisivo!"
(lui si che è un autentico esperto...)

venerdì 21 gennaio 2011

C'è ancora speranza...

Rispetto a ieri qualcosa si è mosso, qualcosa si sta muovendo. Le 14 ragazze, quelle dell’harem di Silvio parcheggiate gratis nella palazzina di Milano 2, sono state sfrattate, e non per dare un segnale al partito o al Vaticano , ma perché gli altri inquilini si sono ribellati, ed è questa la notizia: nella ultra berlusconiana Milano 2, il regno indiscusso del Cavaliere, un intero condominio si è ribellato, a lui, al Boss, incredibile. Allora esiste ancora una speranza, ora si, ed è una grande notizia, perché fino a poco tempo fa di speranze non ce n’erano. Solo tre anni fa Silvio disse alla Carfagna: “se non fossi già sposato ti sposerei”, e per quella frase Veronica Lario scrisse a Repubblica sputtanando il marito. Un anno dopo la Carfagna era Ministro e Veronica era divorziata. Un divorzio dorato, certo, ma la rappresaglia era stata immediata e spietata, fuori dai coglioni e subito, messaggio pervenuto forte e chiaro. A quell’epoca non c’era speranza, ora invece si, e la speranza non risiede solo nel diffondersi di un giusto sdegno nei confronti di un satiro ammalato di onnipotenza, ma risiede nelle nostre donne, nella nostra società, che nonostante tutto si può guardare sotto una luce meno pessimista. L’altro giorno Concita De Gregorio scriveva nel suo blog: esistono altre donne, esiste anche San Suu Kyi…”. Io non vado a scomodare simili personaggi, non mi appello ad esempi così eclatanti, ma sono lo stesso convinto che esistano altre donne. Esiste Betty, bella oltre ogni possibile descrizione, ha tutte le forme che un maschio mediterraneo come me preferisce, la incontro tutte le mattine al bar a colazione, divorziata, avvocato civilista da più di dieci anni, in Tribunale nessuno si augura di averla contro perché è preparatissima ed è una autentica tigre sanguinaria. Esiste Miky, lavora con me, potrebbe fare l’indossatrice senza problemi, e infatti ogni tanto concede al cugino fotografo qualche scatto (li ho collezionati tutti), ma il suo è solo un hobby, perché lei ha preferito laurearsi, e ora in ufficio con i suoi tacchi dodici smaltisce ogni giorno una mole di lavoro che io non saprei nemmeno da dove cominciare ad affrontare. Esiste poi la mia amica virtuale, una bionda stupenda con due gambe da urlo, è impiegata in una fabbrica qui vicino, si dice che tutti siano utili e nessuno sia indispensabile... beh lei è l'eccezione che conferma la regola, quando va in ferie lei, tutta l'azienda entra nel panico. Di queste donne per fortuna ne esistono tante, tantissime, donne che alla loro bellezza preferiscono ogni giorno dare un contenuto con il lavoro, con l’impegno e la dedizione. Donne belle e appassionate che non si fanno strada con le scollature ma con le idee, donne da tenere al proprio fianco e che non ti esporrebbero mai al ridicolo. Perché alla fine… nonostante il cerone, i trapianti dei capelli e tutti gli incantesimi della chirurgia plastica, chi ha settantacinque anni è pur sempre un vecchio, e una fidanzata di 25 anni non può proprio presentarla senza far sganasciare tutto il pianeta dalle risate. Speriamo che almeno questo ci sia risparmiato. Ma anche in questo caso... ci sarebbe sempre speranza.

AUGH!!!


(ed ecco un principe che sceglieva le sue principesse non solo per le gambe ma anche per la testa)



giovedì 20 gennaio 2011

Un Venerdì nero...

Lo so, oggi non è venerdì, oggi è giovedì ok, Venerdì, quello con la miauscola, quello nero, sono io. Ieri sera mi sono ritrovato nella mia poltrona a riflettere sugli ultimi fatti di “cronaca”, avevo la mia famiglia intorno ma per un attimo, un bruttissimo attimo mi sono sentito solo, maledettamente solo. Stavo riflettendo sull’oceano di ipocrisia che in questi giorni ci sta sommergendo, riflettevo su tutte quelle facce di bronzo che si presentano in TV a ripetere tutti le stesse menzogne, a difendere “l’indifendibile”, una alzata di scudi senza la minima vergogna, utilizzando ogni stratagemma, in una strategia ben orchestrata da qualcuno che conosce alla perfezione i meccanismi mediatici, e mi sono sentito solo. La solitudine mi ha assalito quando in mente mi sono balenati i versi di Totò: "a morte o ssàje che d’è? E’ na livella!" Mi sono sentito solo di fronte alla consapevolezza che non c’è giustizia in vita, ma solo dopo la morte, forse, e che certe persone la sfangano sempre, che certe persone hanno sempre una via di uscita, una villa ad Hammamet o un villa città ad Antigua dove rifugiarsi nel caso in cui qui non dovessero più sostenere il peso delle loro vergognose nefandezze. Mi sono sentito solo, si, perché adesso per salvare il Premier, si farà passare l’assunto che al telefono si possono sparare cazzate, e con questo anche le intercettazioni che aiutano a inchiodare i boss mafiosi diventeranno inattendibili, perché anche loro avranno il diritto di fare i gradassi al telefono. Mi sono sentito abbandonato dallo Stato, anzi mi sono sentito solo di fronte all’assenza del senso di Stato che trasuda da certi personaggi, che sbattono fuori a calci in culo dal loro partito chiunque sia anche solo sospettato di aver combinato casini (con la minuscola), ma che sono disposti a continuare a sostenere Berlusconi a prescindere, ad ogni costo, nonostante ogni abominio, purché loro possano raggiungere il loro scopo di un federalismo che, ormai è evidente, interpretano solo come un inizio di separazione, il seguito verrà dopo, e poi chi cazzo se ne frega. Mi sono sentito solo di fronte allo strapotere dei leccaculo di professione e anche per diletto che fanno i signorini (con la maiuscola), di quelli che sono a libro paga da molto prima della discesa in campo e vogliono farci credere che il loro sia un parere obiettivo, di chi guarda da un’altra parte e che obbliga anche noi a guardarci, perché di certi tempi una puntata di Porta a Porta su Sara Scazzi, seguita da un’altra sul Papa, vuol dire proprio che siamo in mano al Grande Fratello di Orwell. Mi sono sentito solo, si, e quel verso di Totò continua a rimbombarmi in testa, perché il Grande Fratello, ormai possiamo chiamarlo così, la sfangherà anche stavolta, sia con la politica e forse anche con l’anagrafe, perché è evidente che la morte deve essere scesa a patti con lui, oppure deve fargli talmente schifo che preferisce lasciarlo qui tra noi. E allora cazzo se mi sento solo…

martedì 18 gennaio 2011

Suggerimento...

Potrebbe un sistema per risolvere un "problema" italiano di attualità.  Cito da Wikipedia:
la scomunica è un atto legale delle chiese cristiane che implica vari gradi di esclusione di un suo membro dalla comunità dei fedeli a causa di gravi e ostinate infrazioni alla morale e/o alla dottrina riconosciuta.

Ogni riferimento a persone o cose realmente esistite è ASSOLUTAMENTE INTENZIONALE!

AUGH!!!

Basta!

Sono giorni e giorni che lavoro come un matto, e solo adesso mi sono reso conto di aver quasi terminato gli impegni del planning, sono in anticipo sui tempi previsti, meriterei un aumento, ma non me lo darebbero mai, e allora sapete che faccio? Vado a farmi una bella passeggiata, qui c'è il sole, non fa caldo ma sembra quasi primavera. Aria fresca ci vuole, aria fresca e un po' di moto, poi una panchina e un giornale da sforgliare, altro che tastiere, schermi piatti e aria consumata. Se doveste cercarmi mi troverete ai Giardini Diaz. Saluti e baci! 
(e anche morsi)

AUGH!!! 

lunedì 17 gennaio 2011

Che sfiga...

Scusatemi... oggi non ho molta voglia di scrivere... lo sospettavo già da parecchio, ma oggi ho avuto la definitiva certezza che la sfiga mi perseguita da quando sono nato e mi sta appiccicata addosso peggio di una cozza allo scoglio. Lupo Alberto (non Alberto Lupo, ma proprio Lupo Alberto) che di sfiga se ne intende, dice da sempre che “sfiga non caccia sfiga, anzi si somma”, e infatti le mie sfighe si sono accumulate fin da subito una sull’altra: sono nato troppo presto, sono nato troppo maschio e sono nato a troppi km (700) da Milano, più sfiga di così... . Detto questo, e premesso che se fossi nato femmina  (considerato come sono da maschio) sarei stata la più grande tr... apparsa sulla faccia della terra, se poi fossi nato a Milano e negli anni 80... ora sarei sistemato, avrei un conto in banca, un appartamento gratis a Milano 2, una agenda piena di numeri da chiamare in caso di difficoltà e probabilmente sarei assessore da qualche parte, o nella peggiore delle ipotesi, sarei una letterina, una velina, una zoccolina... no, zoccolina, no, perché sarei comunque una zoccolona, ma sistemata. 

domenica 16 gennaio 2011

Culi e tamburi (pochi i tamburi)

Prima o poi mi stancherò di tutto questo, prima o poi uscirò di qui, ma non ora, non ancora, non ho visto tutto, non ho ancora raggiunto la melma che c’è sempre nel fondo del pozzo. Prima o poi mi stancherò di questa esposizione di culi, prima o poi mi stancherò di guardare immagini spudoratamente sempre uguali, sempre le stesse, e che per questo non lasciano il minimo dubbio sul fatto che ciò che si lascia ad intendere non corrisponda assolutamente alla realtà. Culi indossati come maschere, infinite volte, e il penoso risultato che ne consegue è... infinite facce di culo. A volte la mia logica è talmente ferrea e inattaccabile che mi spavento da solo. Anche quando poi il culo esposto sia indossato dal legittimo proprietario, si tratta comunque di una maschera, che in ogni caso vuol nascondere qualcosa, e anche quella è una faccia di culo. Regolare. Tutti abbiamo i nostri scheletri negli armadi, ma un conto è non parlarne, altro conto è voler apparire diversi o migliori. Comincio a sentire nelle orecchie il suono dei tamburi, tamburi lontani, tamburi selvaggi, e ciò sta significare che ho qualcosa dentro che sta disperatamente cercando una via di uscita, prima o poi la troverà, prima o poi mi stancherò di tutto questo, prima o poi uscirò di qui, ma non ora, non ancora, perché ancora non ho visto tutto, perché sono ancora curioso di vedere fino a dove sarai capace di arrivare.


(Mi scuso con A. Busi del quale ho indegnamente parafrasato il titolo di un libro)

venerdì 14 gennaio 2011

Bonsai...

Come si realizza un bonsai? Come si ottengono quelle bellissime forme, che rendono così unici e meravigliosi quelli che, se lasciati a se stessi, non sarebbero altro che normalissimi alberi, banali, senza anima, e senza nessuna personalità? Come si realizzano simili meraviglie, che gratrificano l'orgoglio dei loro autori e la vista di chi li può ammirare? Per ottenere un’opera d’arte, per realizzare un capolavoro unico al mondo servono pazienza, costanza e tanta disciplina. Serve preparazione, serve studiare, serve conoscere e approfondire la materia, per poter poi applicare quella che è una scienza esatta che non ammette errori. Il primo passo sarà  l’osservazione, l’analisi, una lunga e approfondita analisi, che servirà per poter intuire le potenzialità del soggetto da educare, perché il bonsai va educato, con delicatezza ma anche con risolutezza, va piegato, e non va spezzato, i suoi rami devono essere educati legandoli, piegandoli, per poter ottenere il massimo da ciò che la natura gli ha concesso in dote, per evidenziare al meglio le sue qualità che altrimenti andrebbero disperse nella normalità. Il percorso sarà lungo e difficile e, quando si sarà sicuri di ciò che si sta facendo, non ci si dovrà lasciar spaventare dalle piccole crepe che compariranno sul tronco, né dalle gocce di linfa che potranno uscire dalla corteccia, tutto farà parte del gioco, le ferite si rimargineranno con naturalezza rafforzando la struttura e tutto troverà la sua giustificazione nel risultato, che sarà impareggiabile.


giovedì 13 gennaio 2011

FIAT voluntas sua...

Ci siamo, oggi è il gran giorno, il giorno della vittoria della destra reazionaria contro le conquiste sociali di 63 anni di democrazia. No, non chiamiamoli fascisti, sono molto peggio questi, perché sotto il fascismo se era proibito il diritto di sciopero, era altrettanto proibito il diritto di serrata, e qui... di serrata si tratta. Per mascherare l'incapacità di FIAT di produrre macchine che si vendano (la 500 è stata solo una botta di culo e comunque è solo una goccia nel mare), per mascherare l'incapacità di... non dico realizzare, ma proprio di riuscire a pensare un vero progetto di rinnovamento,  Marchionne ha tirato fuori il coniglio dal cappello, far lavorare di più e pagare di meno chi produce. Che genio... . Il suo discorso poi è stato chiaro, "o fate quello che dico io o vi mando tutti a spasso", questo il senso delle sue parole, e se non è serrata questa... . Le sue parole sono state poi avallate dal quel degnissimo Presidente del Consiglio che abbiamo, eletto a larghissima maggioranza con i voti di un popolo beota che entro la legislatura se lo ritroverà schiaffato dove non gli piace prenderlo, e ben gli starà. Il referendum è solo una farsa, e da oggi la democrazia idem, perché dopo la FIAT arriveranno tutti gli altri grandi gruppi industriali, che non sono scemi, a proporre accordi che aggirino le precedenti relazioni sindacali, mettendola sempre in quel posto al gran nemico, i dipendenti. Si, ho detto dipendenti e non classe operaia, perché il discorso vale per tutti, anche per gli impiegati, i capifabbrica, eccetera, quelli che si credono migliori e al sicuro e che invece agli occhi di Marchionne & Co. sono solo centri di costo, esattamente come gli operai, anzi più degli operai, perché l'amministrazione non produce, e la sua paga oraria è più alta. Tra poco toccherà anche a loro, al bacino di voti del PDL, e io riderò, oh come riderò... 

mercoledì 12 gennaio 2011

Per fortuna che non è politica...

Il capitalismo è un male necessario, perché crea ricchezza e perché perpetua la crescita di un sistema economico. Ciò non di meno il capitalismo è per sua natura profondamente immorale, perché nel suo svilupparsi trascende spesso nella pura speculazione. In qualsiasi libro di economia troverete la definizione di capitalismo e capitalista. Capitalista è chi detiene la proprietà del capitale e che presta questo capitale all’imprenditore che se ne servirà per creare o ampliare una impresa, pagando una quota dei propri profitti al capitalista. Fin qui tutto bene, tutto è ancora morale, il denaro viene prestato per un fine ammirevole, quello di creare un’impresa, o un servizio, o anche un singolo aspetto o processo di una impresa o di un servizio. La finalità del capitalismo è quindi quello di consentire la creazione di qualcosa, un prodotto, o un servizio, che poi entreranno nel mercato e attraverso gli scambi si tramuterà in ricchezza. Ma la definizione è rimasta molto indietro rispetto alla realtà, perché tra capitale, imprenditore e mercato, il capitalismo ha inserito una miriade di figure intermedie che poco o nulla hanno a che vedere con il processo di produzione. Quando si parla di capitalista ad esempio, non è detto che un solo capitalista presti tutto il denaro ad un solo imprenditore, magari più capitalisti possono prestare quote parziali che poi vanno a far parte di una impresa, e magari quegli stessi capitalisti possono acquisire con il loro capitale quote di partecipazione in molteplici imprese. Ovviamente stiamo parlando dell’azionariato, che non è di per sé negativo, perché in sostanza riduce il rischio dei capitalisti non legandoli alle sorti di una singola impresa. Il problema sorge quando i capitalisti cominciano a scambiarsi le loro quote di partecipazione cercando di ricavarne un profitto, perché qui entriamo nella pura speculazione. Ma non è questo aspetto che mi interessa, ne parlerò forse in un altro post. Oggi mi interessa sviluppare il concetto ci managerialità insito nel capitalismo. Non sempre infatti l’imprenditore è il capo della sua impresa, molto spesso anzi, specialmente quando le imprese diventano enormi, l’imprenditore delega ruoli dirigenziali elevatissimi a professionisti ai quali affida degli obiettivi da raggiungere e che si occuperanno di prendere decisioni in completa autonomia, gestendo l’azienda allo scopo di raggiungere quegli obiettivi. Ecco che abbiamo una figura in più all’interno del sistema, una figura completamente svincolata dal capitale, e dalla titolarità dell’impresa, perché il dirigente, il manager, è comunque un dipendente dell’imprenditore. Ebbene è ovvio che a questo manager vada corrisposto un compenso elevato, in fondo è il sistema capitalistico che lo impone, il capitalista presta il denaro all’imprenditore che gli paga una parte dei propri profitti, e l’imprenditore delega ad un dirigente il compito di raggiungere l’obiettivo pagandogli una parte dei propri profitti. Il sistema non fa una piega. Ma mentre la quota di profitti che l’imprenditore paga al capitalista è regolamentata dal mercato (basti pensare alla concorrenza che esiste nelle condizioni praticate dalle banche ai propri clienti) la quota di profitti che viene pagata al manager non è regolamentata da nessun mercato, e molto spesso sono i manager stessi ad assegnarsi i compensi, nonostante non dispongano della proprietà dell’impresa. Ecco, è questo il male assoluto del capitalismo, perché è qui che emerge l’avidità, ed è qui che scatta l’immoralità. J.P. Morgan diceva che un capo di una azienda non dovrebbe guadagnare più di venti volte quello che guadagna la media dei dipendenti della azienda stessa. Oggi leggo sul Sole 24 Ore che i banchieri inglesi quest’anno si assegneranno bonus per 7 miliardi di sterline, il CEO di Barclay’s riceverà da solo 8 milioni di sterline, e parliamo di bonus, quindi una aggiunta allo stipendio, ma questo è niente, Bob Diamond in fondo non è altro che un dilettante nei confronti del nostro Marchionne, che quest’anno tra compenso, bonus e stock options potrebbe ricevere qualcosa come 100 milioni di euro (non ho sbagliato con gli zeri sono proprio 100 milioni di euro). Fanno più di 275.000 euro al giorno, ripeto, 275.000 euro AL GIORNO! Forse il termine immorale non è sufficiente per definire una simile nefandezza. E’ vero, Marchionne crea ricchezza, posti di lavoro, eccetera, ma non è il capitalista e nemmeno l’imprenditore, è un dipendente, un dirigente, è pagato per pensare, è un pensatore, e quando dico pensatore mi torna sempre in mente la definizione di Alex Drastico: “sono un pensatore, non faccio un cazzo tutto il giorno quindi penso”. J.P. Morgan si starà rivoltando nella tomba. Ho letto in giro commenti che giustificano il compenso di Marchionne, perché crea ricchezza e posti di lavoro, ma è una falsa prospettiva. Marchionne è un dipendente, ed è pagato per produrre e vendere auto, non è pagato per produrre ricchezza, ebbene, considerando che FIAT produce più o meno 3 milioni di auto all’anno, sappiate che 33 euro per ogni auto vanno a Marchionne. Quello che intendo dire è che viviamo in un sistema distorto, dove il costo di un bene non è più determinato dalle leggi del mercato, ma da altri fattori che con il mercato non hanno nulla a che vedere, ma che con l'avidità hanno molto a che fare, un sistema dove vivono tanti Marchionne, che gravano sul costo finale dei beni che noi acquistiamo e paghiamo di più di quando dovremmo. Ma il mercato prima o poi non perdona queste speculazioni, perchè c’è gente che 33 euro non li guadagna in un giorno… e se a questa gente Marchionne dovesse stare sulle palle… saprà come regolarsi acquistando qualcos'altro, e questo vale per tutti i Marchionne del mondo. Marchionne poi è pagato per massimizzare i profitti e ridurre i costi, e per ridurre i costi ha deciso di far lavorare di più gli operai allo stesso stipendio, ma questa è una mossa che potrebbe pensare anche mio figlio che ancora non ha finito l’università e gioca sempre con la play station, non c’è bisogno di pagare 100 milioni di euro a un “pensatore” per simili cose. Uhm.. per fortuna che non è politica, perché altrimenti sto blog lo vedevo messo male...
AUGH!!!

martedì 11 gennaio 2011

L'ariete nero

Proprio ieri una amica mi ha scritto nel blog: "se sei fatto così - con questa testa e questa passionalità che emerge da tutto ciò che scrivi - l'essere corteggiato dal sesso femminile sarà sempre il tuo amaro, tragico destino". Mica vero, nel senso che la testa e la passionalità ci sono, ma un conto è leggerne il risultato, altro conto e viverlo. Quindi le femmine mi si accostano, certo, anche aiutate dal mio aspetto quantomeno non ripugnante, ma fortunatamente per loro, ed anche per mia fortuna, nella maggior parte dei casi poi scappano. Si, perché sono un tipo spigoloso ed esplicito, e troppo spesso emergo per le posizioni scomode che assumo, a mio totale rischio e pericolo ovviamente, d'altro canto sono il peggior nemico di me stesso, lo riconosco. Amo definirmi "ariete nero", perché la definizione "pecora nera" la lascio a chi non sa che la pecora è sempre femmina, mentre l'ariete è il maschio della pecora [e su questo c'ho il copyright per cui state attenti, che vi stacco le palle]. Non mi ritengo un rivoluzionario, ma una mente abitata si. Non amo assumere a tutti i costi posizioni controcorrente, ma non mi piace appiattirmi o confondermi nella massa senza condividerne le opinioni. Se poi si cerca di coinvolgermi per forza in qualcosa che non condivido, scatta la rappresaglia, spietata, implacabile, perché se sessualmente sono sadico, ma solo con chi lo gradisce, verbalmente lo sono molto di più, e anche con chi non lo gradisce ma semplicemente se lo merita, a mio insandacabile giudizio. Per fortuna sono un orso solitario, perché ad essere come sono non ci si fa molti amici, casomai si collezionano parecchi nemici, e i nemici, non potendo sopprimerli, LI FOTTO!
AUGH!!

domenica 9 gennaio 2011

Vademecum del Venerdi Sushi

Alcune persone mi hanno confessato di non riconoscermi più, di sentire la mancanza dei miei vecchi blog, da dove mi scagliavo contro ogni nefandezza, contro ogni presa in giro, e da dove facevo proposte concrete, per non scadere nelle critica distruttiva. Beh che vi devo dire, quel mio io vecchio c'è ancora, sono sempre lo stesso, continuo sempre a pensarla nello stesso modo, ma viviamo in tempi di pre regime, ce ne accorgeremo tutti molto presto, visto che siamo al punto che nemmeno il Presidente della Repubblica può più dire che i brasialini non ci hanno dato Battisti perché sono sedici anni che andiamo dicendo (plurale majestatis) che la nostra magistratutra è marcia, e se non lo può dire nemmeno lui... . Allora ho dovuto segnare il territorio e prendere i dovuti provvedimenti. Da una parte ho cominciato a procurarmi un passaporto e a cercare qualche investimento immobiliare all'estero, e dall'altra mi sono imposto alcune regole che di seguito vi espongo (e che fareste bene a seguire anche voi).



PRIMO: non parlare di politica, ma sopra tutto non parlare di Berlusconi, perché di blog te ne hanno bannati anche troppi appena arrivavano le elezioni, quindi sarebbe fatica sprecata.
SECONDO non parlare di sesso, perché se poco poco riveli di non aver mai pagato una prostituta in vita tua, ti dicono che sei un anti berlusconiano, e quindi comunista. Anti berlusconiano lo sono, ma se me lo dici in faccia che sono comunista... ti faccio rifare la carta d'identità, quindi meglio evitare casini (sia quelli con la minuscola che quelli con la maiuscola).
TERZO: non parlare di economia, perché se suggerisci quella tua idea di far pagare meno tasse ma di farle pagare a tutti, ti additano subito come un comunista e quindi... (vedi sopra).
QUARTO: non parlare di storia, perché fin quando Lui dice che Graziani è stato un grande eroe... e nonostante questo riesce lo stesso ad andare d'amore e d'accordo con Gheddafi... non c'è più storia che tenga.
QUINTO: non parlare di Fiat, perché se da una parte ci si strappa le vesti perché il Brasile si è tenuto Battisti, ma dall'altra si permette a Marchionne di posare proprio in Brasile la prima pietra di uno stabilimento che comporterà un investimento di tre miliardi di euro... vuol dire che hanno ragione loro.
SESTO: non parlare delle favole, specialmente quella dei sette nani, perché Putinolo e Silviolo hanno già fatto fuori gli altri cinque nani, e si sono spartiti tutto. All'ultimo nano, quello della GazProm lo hanno accusato anche di aver tentato di affondare l'Arca di Noè, quindi...
SETTIMO: non tenere un blog, ma se proprio non resisti, almeno non parlare degli argomenti sopra citati, e se proprio ne vuoi parlare non mettere gli argomenti nelle etichette, perché se poco poco se ne accorgono quelli de Il Giornale sei finito, cercano nel tuo passato e ti sputtanano perché fino a tredici anni sei andato in giro con i pantaloncini corti.

L'avete capito adesso perché ho deciso di pensare solo con il cazzo? Quindi smettetela di rompermi i coglioni.

AUGH!

sabato 8 gennaio 2011

Di nuovo...

Come ho già avuto occasione di dire privatamente ad alcune persone, sento il bisogno di prendermi un un periodo di distacco dalla mia mente. Un anno sabbatico, un mese, una settimana, non importa, purché sia un periodo di assoluto riposo e di sfogo feroce. Ieri qualcuno mi ha detto "qui dentro c'è puzza di fumo, è il tuo cervello", simpatica metafora per farmi notare che che erano quasi due ore che me ne stavo in assoluto silenzio a sfregiare con violenza il mio blocco di appunti con la penna. Ecco, quando sono così, quando quello che ho dentro mi esce eruttando astio, rancore, risentimento, significa che è giunta l'ora che mi prenda una pausa. E' già capitato, alcune volte, e durante quelle pause dedicate esclusivamente al sesso estremo ho conosciuto persone che ancora mi accompagnano e per le quali nutro un sincero affetto, ricambiato. Visti i risultati, dovrei farne di più di queste pause, ma che volete, mi pungo di essere un pensatore, "non faccio un cazzo tutto il giorno, quindi penso" (Alex Drastico) e perciò ci ricasco. La decisione è però presa, da oggi, e per non so quanto tempo, smetto di pensare con la testa e ricomincio a pensare con il cazzo.

AUGH!

giovedì 6 gennaio 2011

nonostante tutto...

Ueilà bambocci... stamattina mi sento antipatico, ma tantooo, lo so, non è una novità, e allora voglio farvi sapere che quando quasi tutti voi ancora vi succhiavate l'alluce del piede, io ascoltavo in cuffia, volume a palla, roba come questa...

mercoledì 5 gennaio 2011

Stramaledetta mente che non mente

Mente maledetta, maledetta mente, mente  maledettamente maledetta. Ti odio mia  mente maledetta, ti odio con tutto me stesso, vorrei essere stupido, no, non stupido, vorrei proprio essere NORMALE, che è molto peggio. Vorrei non riuscire ad arrivare dove tutti gli altri non arrivano, vorrei non afferrare quello che tutti gli altri nemmeno sospettano, vorrei riuscire a non capire quello che non dovrebbe essere mai capito, vorrei non essere colpito, sfregiato, dilaniato dal lampo dell'evidenza di quelle verità che apparentemente solo io intuisco, eppure sono lì, davanti a me, evidenti, lampanti, quelle verità che avrei poi voglia di urlare al mondo, ma sarei l'unico a farlo, e sarei un pazzo. Cazzo, anche io  mi prenderei per pazzo, se mi leggessi,  allora mi rendo conto di dover tacere, e taccio, ma la furia e l'ira, mi devastano, e giù pillole, rhum e musica a palla. Taccio, ma rifletto, e mi rendo conto di non aver mai sbagliato, mi rendo conto che ogni volta che la lampadina rossa si è accesa ho avuto ragione, quindi l'ira mi riprende, perché non posso nemmeno appellarmi al beneficio del dubbio, cazzo, cazzissimo, stracazzo! Hai ragione anche stavolta, stramaledetta mente che non mente!!!

P.S.
sono così stanco di avere sempre ragione...

Too much

Un martedì notte, tra fumo, rhum e DMB di sottofondo, di fronte a un capitolo che non vuole saperne di diventare un capolavoro, e a un foglio pieno di correzioni, una pausa, la tastiera, poi l'involontaria musa e l'ispirazione...

- Sei troppo per me, mi dispiace.

- Ti dispiace? A me no.

- Non ti dispiace che me ne vada?

- No, non mi dispiace essere troppo.

Finalmente mi riconosco... AUGH!


AUGH

martedì 4 gennaio 2011

Donne...

Ma quando… quando finalmente certe donne capiranno che il fatto di aver incontrato qualcuno che le ha tradite o maltrattate non le autorizza a cercare la vendetta con chiunque capiti loro a tiro? Ma quando… quando finalmente certe donne capiranno che il fatto di avere una cavità naturale molto attraente non le autorizza ad assumere atteggiamenti di onnipotenza? Ma quando… quando certe donne capiranno che esistono uomini e uomini come, grazie a Dio, esistono donne e donne, e per fortuna... tante donne?

lunedì 3 gennaio 2011

Le maschere...

- Certo che proprio a te non mi posso avvicinare.

- Cosa intendi dire?

- Io al tuo profilo non mi posso avvicinare, con la gente che c'è.

- Ti riferisci a qualcuno in particolare?

- Si, mi riferisco a *****, è oscena, mi fa schifo, mi disgusta il suo ostentare il suo corpo.

- Ascoltami, lo so, ***** è una esibizionista, e per la pubblica morale è da condannare, ma io conosco le tue di perversioni e tu conosci le mie, anche noi siamo altrettanto condannabili, non credi? Che lei si esponga e noi no, non conta, per il semplice fatto che il suo esporsi fa parte della sua perversione, ma ti assicuro che per l'etica e la morale sono molto più condannabile io, e anche te.

- Io la trovo di cattivo gusto, il mio è un giudizio estetico e non di è morale.

- Tu sei troppo impegnata a dissimulare, sei divisa, da una parte appari, dall’altra sei, e questo ti fa commettere errori. Io so chi sei, e so COSA sei, ma non ti giudico, però ti dico che ti nascondi, fai di tutto per nascondere quella che sei. Sei liberissima di farlo, sei liberissima di nasconderti, altri però non lo fanno, ma questo non ti consente di giudicarli, non dimenticare mai quella che sei quando hai la tentazione di giudicare, CHIARO?

- Come devo intendere quel CHIARO?

- Intendilo così: VOGLIO che tu sia consapevole. Tu sei libera di essere quella che sei, e di apparie quella che vuoi, ma non far mai prevalere la tua apparenza sulla tua sostanza, perché è questo è ciò che fai quando giudichi qualcuna come ***** o qualsiasi altra persona. Quando giudichi è la tua maschera che parla e… le maschere non parlano.


AUGH!

sabato 1 gennaio 2011

A volte la vita fa certi giri...

A volte la vita fa giri lunghissimi, per poi riportarti al punto di partenza. "La vita è uno schifo" (citazione dotta da "l'ultimo dei boy scouts") magari stai facendo delle scelte obbligate, che ti portano in luoghi obbligati e ad abbandonare luoghi in cui stai bene, che ti fanno lasciare persone con le quali vai d'accordo, e ti sembra di star solo obbedendo alla forza maggiore, ma poi ti accorgi che non c'è niente di più indomabile del destino e ti ritrovi a vivere un inaspettato deja-vu. Sono arrivato qui solo da poco, ho visitato il blog di una utente che non conoscevo e, con enorme sorpresa, ci ho trovato una definizione che uso da sempre io, una specie di mia firma. Le ho scritto per complimetarmi e questa è stata la risposta:

"infatti l'ho fregata ad un caro amico, si chiamava ***, anche lui. Un maledetto sadico bastardo adorabile gentile educato e galantuomo, un gran cazzo d'uomomaschio. Era odioso ma lo adoravo così, l'ho perso di vista...
grazie ***".


Nessuna donna mi aveva mai definito così...
Grazie, ritrovata amica mia.