mercoledì 25 maggio 2011

Ancora su Machiavelli

Indro Montanelli fu un giornalista eccelso, memorabili i suoi caustici giudizi su Mister B, ma fu anche uno storico, magari con qualche bizzarria, tipo quella di chiamare Luigi il Pio quello che invece era Ludovico il Pio, oppure quella di chiamare Ottone lo Stupor Mundi, mentre invece lo Stupor Mundi era Federico II. Sta di fatto che a leggere la sua monumentale Storia d'Italia, scritta nel 1966, si possono trovare brani di inusitata attualità. Ad esempio parlando dell'epoca cavalleresca si legge: "noi non abbiamo nemmeno una poesia epica perché non sapremmo a quali gesta ispirarci. Tasso e Ariosto, quando vollero cimentarvisi, dovettero copiare le "Chansons de geste" francesi e adottarne perfino i personaggi. Comuni e Signorie per combattersi tra loro, ricorreranno regolarmente a mercenari stranieri: le milizie cittadine non valevano nulla. Solo Venezia e Genova crearono una loro grande scuola militare: la flotta. E infatti noi siamo rimasti un Paese di eccellenti marinai e di mediocri soldati. Queste cose dobbiamo dircele, se vogliamo prendere coscienza di noi stessi. La precarietà delle istituzioni feudali consentì all'Italia di uscire per prima dalle tenebre del Medio Evo... ma ci ha impedito di assorbire quell'etica cavalleresca, imperniata sul senso dell'onore e della dedizione, che fa grandi non solo gli eserciti, ma anche le nazioni. Machiavelli sarà il documento di queste carenze. In tutti i Paesi e in tutti i tempi la fellonia, il tradimento e lo spergiuro allignano, ma solo in un Paese privo di etica aristocratica e militare come l'Italia potevano essere codificati in una guida alla politica di un Principe".

Ve l'avevo detto che ci sarei tornato sul discorso.

AUGH!!!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

come volevo scriverti nell'altro post, anni fa sentii che B. ,per natale, aveva regalato ai suoi più stretti amici 3 libri tra cui,appunto,il Principe. a me Macchiavelli piace molto e se le persone lo leggessero e conoscessero al posto di vituperarlo potrebbero capire molte cose...
Occhio.Cavo

Venerdi Sushi ha detto...

Occhio.Cavo: Leggerlo e conoscerlo si, applicarlo... porta ai risultati che vediamo.

Anonimo ha detto...

ma il Principe,in realtà, non serve al principe. serve agli altri, al popolo perchè si rendano conto delle astuzie che si mettono in atto contro di loro.
occhio

Venerdi Sushi ha detto...

Occhio...
quando il Principe fu scritto, l'alfabetizzazione era appannaggio di pochi privilegiati, il popolo quindi non fu messo in guardia dalle astuzie del Principe, semplicemente perché non sapeva leggere e l'opera di Machiavelli si ridusse in un manuale per metterlo in quel posto al popolo. Oggi, tu stessa mi confermi che l'opera di Machiavelli è una delle letture preferite del Caimano, mentre il popolo... sa leggere si, ma legge la Gazzetta dello Sport, Sorrisi e canzoni TV, Novella 3000...