mercoledì 15 giugno 2011

Il ministro tascabile.

Più sono bassi e più sono pieni di veleno, credo si tratti di una sorte di desiderio di rivincita contro la loro vita grama. In fondo c'è anche da capirli, per i nanerottoli la vita è più difficile, sono continuamente oggetto di scherno, le donne non li guardano, e loro faticano moltissimo per trovarsene una su misura, e se per caso poi decidono di prenderne una più alta di loro... sanno già in partenza che saranno cornuti per tutta la vita. Quando poi il "diversamente alto" arriva al successo, comincia a togliersi tutte le soddisfazioni, ma con gli interessi, inizia la rivalsa, allora cominciamo ad assistere a scene indegne, spese enormi, eccessi sessuali, superbia e presunzione. In politica ne abbiamo di nani pieni di rancore contro la vita e che interpretano il loro incarico pubblico come una quotidiana vendetta da consumarsi contro tutti quelli che considerano dei miserabili normali. Solo in questa prospettiva si possono interpretare certe frasi del nostro ministro tascabile Renato Brunetta, tipo quella pronunciata ieri contro i precari dell'impiego pubblico, o quella del lavoro ai mercati generali per i giovani. A Brunetta dedico dedico il testo di una indimenticabile canzone di De Andrè. Farebbe bene a rifletterci sopra.



Cosa vuol dire avere
un metro e mezzo di statura,
ve lo rivelan gli occhi
e le battute della gente,
o la curiosità
di una ragazza irriverente
che si avvicina solo
per un suo dubbio impertinente:

vuole scoprir se è vero
quanto si dice intorno ai nani,
che siano i più forniti
della virtù meno apparente,
fra tutte le virtù
la più indecente.

Passano gli anni, i mesi,
e se li conti anche i minuti,
è triste trovarsi adulti
senza essere cresciuti;
la maldicenza insiste,
batte la lingua sul tamburo
fino a dire che un nano
è una carogna di sicuro
perché ha il cuore troppo,
troppo vicino al buco del culo.

Fu nelle notti insonni
vegliate al lume del rancore
che preparai gli esami.
diventai procuratore
per imboccar la strada
che dalle panche d’una cattedrale
porta alla sacrestia
quindi alla cattedra d’un tribunale,
giudice finalmente,
arbitro in terra del bene e del male.

E allora la mia statura
non dispensò più buonumore
a chi alla sbarra in piedi
mi diceva Vostro Onore,
e di affidarli al boia
fu un piacere del tutto mio,
prima di genuflettermi
nell’ora dell’addio
non conoscendo affatto
la statura di Dio.



14 commenti:

Anonimo ha detto...

ma l'ha dedicata a BRunetta?

Venerdi Sushi ha detto...

Fabrizio doveva essere in possesso di facoltà divinatorie...

Compartment C, Car 293 ha detto...

Mi auguro soltanto che Brunetta non intenda emulare il suo collega di statura nell'aprire bocca e dargli fiato... E' grave, gravissimo che chi ricopre ruoli istituzionali si permetta di parlare come se tra stesse a discorrere tra amici al bar. Per quanto riguarda le bellissime canzoni di De Andrè... sono sempre state poeticamente e crudamente vere.

Venerdi Sushi ha detto...

@Compartment... il tuo commento mi ha fatto riflettere su un particolare, "alcuni dei nostri politici" a volte paiono dotati di una statura morale che è direttamente proporzionale alla loro statura fisica, ma non ti preoccupare tra non molto torneranno ad essere quello che sono sempre stati, dei nani e basta.

Maria Ianniciello ha detto...

E' vero ha sbagliato e il governo Berlusconi non sta facendo praticamente nulla. Ma poche sono le persone realmente qualificate e poche sono quelle disposte al sacrificio, in nome dei loro sogni. SPERIMENTATO SUL CAMPO. Poi, invece di fare poesie, facciamo proposte. Scusa per la franchezza!

Venerdi Sushi ha detto...

Sai Maria... ad una madre che aveva il figlio laureato a pieni voti e che cercava lavoro, il nostro mini ministro ha risposto "signora, domani mattina, alle 5,30 ai mercati generali, a scaricare le cassette". Ti parla uno che lo ha fatto davvero, quando ancora studiavo, non ai mercati generali ma all'asta del pesce che è molto peggio. Mi alzavo tutte le mattine alle 5 e quando tornavo a casa ,in bicicletta, mi inseguivano tutti i gatti del quartiere. Poi mi sono laureato, ora ho un lavoro ben pagato e di prestigio, ma dire certe cose alle madri che hanno fatto sacrifici enormi per far studiare i figli vuol dire che sei solo una m.... di uomo.

Anonimo ha detto...

ps ma davvero non leggi di là?

Minerva ha detto...

E' la sua statura 'morale' ad essere verticalmente svantaggiata, mentre rispetto al rapporto tra quella fisica e presunto risentimento che avrebbero i bassi di statura, e quindi carognaggine, hai fatto un torto a tutti coloro (e sono e ne conosco personalmente tanti) che pur avendo un corpo - per qualsivoglia variabile - 'fuori dalla norma' non pensano né agiscono così, neanche lontanamente. Non puoi arguire che da una cosa discenda l'altra (su cosa ti basi? la statistica? informazioni scientifiche su larga scala?): è lo stesso identico ragionamento di coloro che dicono che tutti gli immigrati sono dei delinquenti solo perché immigrati e quindi per forza di cose gente rancorosa dell'aver dovuto lasciare il proprio Paese.

Fare politica (come tu fai col tuo blog) con questi atteggiamenti offensivi e riduttivi non serve alla causa ma soprattutto non ti rende migliore di quelli che stai criticando. E' la stessa bassezza, capisci? :-((( Pensaci.

E considera infine che a distruggere sono buoni tutti mentre la società da costruire dopo richiederà ben più impegno - e certo le premesse non possono essere i pregiudizi. Non possono. Con affetto, ciao.

Venerdi Sushi ha detto...

Minerva, fai una cosa, chiama De Andrè nell'al di là e cerca di spigarglielo. Buona fortuna.

Minerva ha detto...

Non ne ho bisogno: lui cantava proprio il pregiudizio popolare, esattamente ciò che qui ti sto muovendo come critica.

Venerdi Sushi ha detto...

No cara, lui cantava le gesta di un morto, un giudice spietato, che godeva a mandare al patibolo i condannati, e lo faceva per vendetta personale ("fu un piacere tutto mio"). Il resto, le interpretazioni strampalate, ce le metti tu, e tutti quelli come te, con la bocca piena di parole e le mani piene di mosche.

Minerva ha detto...

Ok. Ciao.

Sitka ha detto...

Li ho trovati sempre un po' più bastardi di me sti nani, esempio la ex suocera che criticava spesso la mia altezza sui miei tacchi alti, che appena poteva si vendicava, che lei stessa ammetteva d'esser più cattiva di altri perché gnappa... è come dici tu e sottolineo.

ps. insieme a quei gatti c'ero pure ioooooooooooooooooooo!:D

Anonimo ha detto...

A dir la verità insultare chiamando "nani" certi personaggi non mi è mai piaciuto.....di nani non ne conosco personalmente ma come ogni altro essere vivente credo ce ne siano di buoni e di cattivi....
Il pezzo di De Andrè è a dir poco fantastico e credo si riferisca più che altro al riscatto, a volte decisamente poco dignitoso, di certi individui che si sentono in qualche modo complessati....vuoi per difetti fisici o anche per limitazioni mentali....