lunedì 27 giugno 2011

TAV, Cav e Metternich

Siamo uno strano popolo noi italiani, anzi, come popolo non esistiamo proprio, diciamocelo. L’italianità riaffiora solo durante gli eventi sportivi, e nemmeno durante tutti, perché se il calcio trascina, il rugby ad esempio, che è sport altrettanto esaltante se non di più, non trascina per niente. Al di fuori dei momenti di aggregazione pallonara poi, ognuno di noi se ne va per la propria strada e per il proprio orticello, e non è nemmeno possibile affermare che il calcio sia lo sport nazionale, perché lo sport preferito da noi italiani è l’evasione fiscale, e non temo smentite. Nel 1945 in Germania a guerra quasi finita i bombardamenti aerei degli alleati fecero centinaia di migliaia di vittime e sapete quale fu uno dei motivi? Nonostante la guerra fosse manifestamente persa e il nemico fosse alle porte, la gente stava lo stesso per strada a far la fila tra le macerie per pagare le tasse. Altri tempi? No, altri popoli, e altro senso del dovere e delle istituzioni, roba che ci è del tutto estranea. I più idioti poi sono quelli che le tasse le pagano, ma non perché pagano le tasse, bensì perché quando si accorgono che qualcuno non le paga… non gli spaccano la faccia, lì, seduta stante (in senso figurato… ma nemmeno troppo).
Quindi se vado dal dentista e lui a fine lavoro mi propone due conti, uno in bianco e uno in nero, io accetto da beota quello nero, pensando al risparmio immediato, senza pensare però che così facendo contribuirò a far si che ogni anno ci sia una finanziaria da lacrime e sangue che ricadrà comunque su di me che le tasse le pago, mentre il dentista che le tasse non le paga, continuerà a sbattersene altamente del mio orticello che intanto inaridisce. Sono così stanco di vedere ingegneri, commercialisti e avvocati con redditi da terzo mondo...

Oggi per poter dare inizio ai cantieri TAV in Val di Susa è dovuta intervenire la polizia, con cariche, lacrimogeni, arresti e feriti. La TAV è un’opera fondamentale, che permetterà all’Italia di diventare il crocevia degli scambi commerciali europei ma in Val Di Susa se ne sbattono, l’unica cosa che gli importa è il loro orticello. Ognuno pro domo sua, siamo italiani. Se ne è accorto prestissimo anche il Cav. Che non può risolvere i problemi dell’immondizia di Napoli, un po’ perché ne ha poca voglia, visto che le elezioni amministrative le ha vinte De Magistris, ma sopra tutto perché la Lega si mette di traverso ad ogni tentativo di spalmare su tutta la penisola la monnezza napoletana. In fondo poi… come dare torto alla Lega quando sono gli stessi campani a impedire lo sversamento dei rifiuti nelle discariche ad un tiro di schioppo da Napoli? Ognuno pro monnezza sua. Però alla Lega sta benissimo che tutti gli italiani siano penalizzati per le multe che 200 allevatori leghisti furbetti hanno preso e non pagato, le procedure di infrazione le pagheremo tutti noi, “popolo” italiano. Così va il mondo, no, mi correggo, così và l’Italia, perché nel mondo è tutta un’altra storia. A proposito di storia, l’odiato Metternich 200 anni fa disse che l’Italia non era una nazione ma solo “un’espressione geografica”. Sarà anche stato odiato, ma era l’unico che ci avesse capito qualcosa, e ancor oggi ha sempre più ragione.




AUGH!!!

3 commenti:

Occhio.Cavo ha detto...

acidissimo!!!
hai ragione quando parli che ognuno pensa al suo orticello. e pure metternich aveva capito tutto.però questo é anche dovuto al fatto che per secoli siamo stati divisi,in tanti comuni,feudi e poi sotto altre corone.é relativamente da poco che stiamo insieme perciò anche per questo ci sono queste continue lacerazioni.

Venerdi Sushi ha detto...

Sono d'accordo con te, persino sull'acidissimo, anche se preferisco bastardissimo, ma tornando all'argomento in questione... anche in questo caso ho una risposta, anzi, un responsabile. Ti cito il brano di un libro che sto leggendo: "cacciare lo straniero con lo straniero è stata nei secoli la politica della Chiesa, nemica naturale di ogni stato che non fosse quello Pontificio". Ora sappiamo con chi prendercela, anche se non risolverà i nostri problemi.

Compartment C, Car 293 ha detto...

E' vero: siamo uno stato ma non siamo un popolo. Forse un popolo lo siamo stati in pochi momenti del nostro passato di sacrifici e di ricostruzione: nel secondo dopoguerra, ai tempi della creazione della Costituzione o anche ai tempi della costruzione dell'Autostrada del Sole (750 km di autostrada costruita dal niente in 8 anni, definita "Italian masterpiece" dal MoMa di New York che dedicò una mostra a quell'impresa). Forse sono un po' nostalgica però sarebbe già molto recuperare almeno una briciola di quel modo di essere Italiani che sembra ormai preistoria.