venerdì 25 marzo 2011

Boycott Marchionne

"Se io pago il 70 per cento di tasse in Italia e solo il 30 per cento negli Usa, non è difficile immaginare dove andrò". Lo ha detto Marchionne, per giustificare la sua intenzione di trasferire negli Stati Uniti la sede legale della FIAT. Certo, può farlo, ma io mi chiedo: è per questo che lo stra pagano milioni e milioni di euro ogni anno? E' per fargli venire queste grandi idee che è stato messo a quel posto? E' grazie a questa fervida fantasia che è diventato il manager "italiano" più pagato? Marchionne ha tre passaporti, italiano, canadese  e svizzero, è nato nel 1952, per ironia della sorte proprio l'anno prima era terminato il Piano Marshall, 1,2 miliardi di dollari piovuti sull'Italia per ricostruirla. Se 1,2 miliardi di dollari oggi fanno ancora tremare i polsi, immaginate cosa dovessero essere 60 anni fa. Ebbene il 12% di quel Piano finì nelle casse della FIAT, mai restituito, forse sarà per questo che Marchionne vuole andare a pagare le tasse negli USA, per restitutire quel denaro. Allora perché prima non restituisce anche tutti i finanziamenti a fondo perduto che la FIAT ha ricevuto negli anni 70 80 e 90? Pagare meno i lavoratori e pagare meno tasse, ecco l'idea geniale del super manager, ecco cosa ha imparato durante il suo MBA (Master of Business Administration) alla Windsor University. Il problema è che al giorno d'oggi molti imprenditori la pensano come lui. Stanchi di doversi scervellare per confrontarsi con la concorrenza sul piano dell'innovazione e della qualità, in tanti considerano più facile e conveniente tirare a campare con prodotti invendibili e poi sistemare i bilanci con genialate da commercialista. Questo signori si chiama neo liberismo, una parolaccia della quale vi parlerò in seguito. Ora, in questo momento, quello che più mi preme sottolineare che non ho mai posseduto una FIAT, quest'anno però dovrò cambiare la mia auto, ebbene non comprerò certamente una FIAT, acquisterò una macchina straniera e sarà mia premura mandare alla FIAT la fotocopia del mio certificato di proprietà scrivendoci: "per colpa di Marchionne non ne ho comprata una vostra". Fatelo anche voi.

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Domenica torna Report ed indovina di chi parla...

Venerdi Sushi ha detto...

Era ora...

Anonimo ha detto...

quest'uomo mi fa così tanto sesso che,ammetto,ciò offuschi un po' la mia capacità di pensiero.quello che ogni volta mi sorprende è come sia cambiata l'opinione su di lui.quando arrivò in fiat e la rimise in piedi (magari un po' zoppicante)ma sempre in piedi quando tutti la davano per morta, lui fu l'eroe.il maglioncino un simbolo quasi di vicinanza con la gente comune, il fatto che non frequentasse i salotti bene e la politica lo faceva apprezzare anche da una certa parte politica. ora è diventato il nemico numero 1. possibile mai che la verità stia nel mezzo??!
FIRMATO:L.T.S.S.B.

Venerdi Sushi ha detto...

non c'è dubbio
la tua opinione è offuscata dal tuo incipit
firtmato
I.T.P.S.E.S.

Anonimo ha detto...

è un dato di fatto che l'opinione prima non era questa.lo neghi?
L.T.S.S.B.

Venerdi Sushi ha detto...

Non lo nego, come non nego che nel 1994 avevo tutta un'altra opinione su Berlusconi. Le persone si pesano in base a quello che fanno.
I.T.P.S.E.S.

Anonimo ha detto...

ohibò, questo è spiazzante. per carità, per quanto io nel '94 stessi iniziando la prima elementare e non conosca quegli anni per esperienza diretta posso capire che, dato il momento,trovassi Berlusconi il meno peggio.in fondo sarebbe capace di vendere del ghiaccio agli eschimesi.però dalla venuta di marchionne non sono passati 20 anni e tutto il resto
L.T.S.S.B.

Venerdi Sushi ha detto...

Rimane il fatto che i sistemi che usa, pagare meno gli operai e pagare meno tasse, li saprebbe usare anche mio nipote di 11 anni. Lo pagano una paccata di milioni per fare questo? Dov'è l'innovazione? Dov'è la qualità? E' così che si compete con la concorrenza?

Anonimo ha detto...

non posso darti torto su questo.almeno messo così.non credo troppo nella concorrenza a tutti i costi, nella crescita continua e in tutti quei miti a cui ci ha abituati la dittatura del mercato.