mercoledì 30 marzo 2011

Carta Igienica

Lui usa questa


Io sto cercando questa

Ma andrebbe bene anche questa
In fondo sono solo piccole soddisfazioni, magari banali, ma aiutano a vivere meglio.

Le sbarre alle finestre.

Onestamente mi era sembrato strano, mi appariva davvero una ispiegabile inversione di tendenza, un Berlsuconi che scende a patti con la magistratura, che propone di essere presente a tutti i processi purché si tengano di lunedì, che assicura di non voler sollevare il legittimo impedimento, che si presenta dopo otto anni in Tribunale, come un cittadino qualsiasi, mi sembrava strano. Sembrava strano ma era già tutto previsto, il piano era già pronto, il blitz è scattato oggi. Stamattina al Parlamento il PDL, appoggiato dalla Lega, ha chiesto l'inversione dell'ordine del giorno mettendo in cima alla lista dei lavori l'approvazione del processo breve. Significa che Berlusconi sta sacrificando Lampedusa ai suoi affari personali, significa che oggi andrà nell'isola come un Giuda, perché i provvedimenti previsti slitteranno a causa di questa immonda vergogna istituzionale, significa che sono diventati inutili i lavori della specifica commissione parlamentare  che si stava occupando di migliorare la legge, e infatti gli esponenti del PD l'hanno subito lasciata, significa che entro domani la norma verrà approvata così com'è, significa che per far cadere in prescrizione i processi dell'inqualificabile cadranno in prescrizione anche migliaia di processi di altri imputati, compresi ladri e violentatori. Abbiamo pochissimo tempo, questa gente tra poco sarà di nuovo libera, procuriamoci subito delle sbarre alle finestre. Non so cosa riusciranno a inventarsi Alfano e Ghedini per far saltare il processo Ruby, l'unico che al momento non corra rischi, ma statene certi, qualcosa si inventeranno, probabilmente proporranno la depenalizzazione del reato di favoreggiamento della prostituzione minorile quando l'imputato sia chiamato "Papi". Signori questo è un colpo di Stato, da oggi questa è la Repubblica delle Banane.

Foera dai ball

Basta, mi arrendo, tanto ha sempre ragione lui. A proposito dei tunisini Beppe Grillo nel suo blog l'altro ieri aveva detto chiaramente "secondo me questa gente va educatamente, ma con decisione rispedita a casa. Possibilmente con i nostri ministri e tutti i leghisti a seguito". Dopo il "foera dai ball", l'ultima sparata del cerebroleso, oggi la penso come Grillo, però propongo di cominciare dai leghisti.

martedì 29 marzo 2011

Io so che loro sanno che noi non sappiamo

Cosa sanno di noi gli altri che noi non sappiamo? Cosa sanno gli americani, i tedeschi, gli inglesi e i francesi che il popolo italiano non sa? Perché Berlusconi è stato escluso dalla video conferenza di ieri pomeriggio tra Obama, Sarkozy, Merkel e Cameron? Cosa hanno scoperto di così grave da escluderci? Sarà forse stato per il fatto che Silvio era amico di Gheddafi, Mubarak e Ben Alì? Una bella collezione di despoti e una tendenza a privilegiare amicizie discutibili alla fine si pagano. O forse sarà stato perché Mister B è tuttora amico molto intimo di Putin, l'unico oltre Gheddafi ad aver condannato l'intervento dei paesi occidentali (visto che deve ancora riscuotere sei miliardi di dollari di forniture di armi alla Libia). Più probabilmente sarà stato perché durante la video conferenza si doveva discutere di argomenti molto delicati che non dovevano assolutamente arrivare alle orecchie del leader libico e, considerati i nostri precedenti (vedi Craxi che avvisa Gheddafi del bombardamento americano su casa sua, vedi Sigonella etc.), era meglio non rischiare una "fuga di notizie". Sta di fatto che ieri abbiamo preso sessanta milioni di schiaffi in faccia, uno per ogni cittadino italiano, e ben ci sta, perché al di là di qualsiasi Governo o fazione politica, da sessanta anni come popolo dimostriamo apertamente di lasciare le palle nel ventre delle nostre madri al momento della nascita.

AUGH!!!
(era tanto che non lo dicevo)

domenica 27 marzo 2011

Caro Umberto...

Caro Umberto

Ti scrivo per ringraziarti di esserti trattenuto dal dire con sincerità quello che realmente pensi a proposito dei profughi di Lampedusa, ti sei limitato a dire che vanno riportati a casa senza specificare come, grazie. Mi rendo conto che il calcolo politico e la necessità di non inimicarti la parte cattolica dell'elettorato ti abbiano consigliato di moderare le tue parole, ma sono lo stesso consapevole che se avessi potuto parlare liberamente avresti detto ben altro. Per questo motivo voglio sottoporti il risultato di una mia ricerca. Ho scoperto una cosa molto interessante, anche tu sei parente di emigranti, e già... anche tu come tutti gli italiani hai tra i tuoi avi dei morti di fame che sono emigrati negli Stati Uniti, e non sono nemmeno pochi. Magari tra qualche giorno potrò completare l'informazione con altri tuoi parenti emigrati in Sud America, per il momento accontentati di sapere che dal registro degli sbarchi risultano 399 Bossi, rispetto ai miei 29 omonimi i tuoi sono una enormità. Non sono certamente tutti parenti tuoi, ma puoi scommettere che di tuoi ce ne sono e che sono anche rimasti là. Che facciamo? Li rimandiamo a casa tutti?

venerdì 25 marzo 2011

Una riflessione per tutti i leghisti

Ellis Island
Lo so, magari un leghista non leggerebbe mai un blog come il mio, ma se per caso un leghista dovesse capitare per sbaglio in queste pagine gli consiglierei di visitare questo link, di scrivere il proprio cognome su "passenger's last name" e di avviare la ricerca. Quello che propongo è il motore di ricerca degli immigrati transitati per Ellis Island, l'isolotto nella baia di New York da dove sono entrati 12 milioni di immigrati negli Stati Uniti (altri 8 milioni erano arrivati fino al 1892 a Manhattan). Io l'ho fatto, e senza nemmeno troppa sorpresa ci ho trovato due miei parenti certi.

Gli Stati Uniti sono enormi, lo so, c'era spazio per tutti, è vero, ma non dobbiamo mai dimenticare che solo tra il 1880 e il 1915 negli USA arrivarono 8 milioni di italiani, fanno poco meno di 230.000 italiani all'anno, fanno 630 al giorno, più o meno come a Lampedusa, e gli americani li accolsero, magari male, visti i tempi, ma con una discreta organizzazione. Non dobbiamo dimenticare che la città più densamente popolata di cognomi italiani è New York, non Milano, nè Roma. Non dobbiamo dimenticare che, finito il piano Marshall nel 1951, l'Italia del dopoguerra si risollevò anche grazie alle rimesse degli emigrati. Infine, a tutti quelli che paventano l'ingresso di Qaedisti o altri malviventi voglio ricordare che a cavallo tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo il nostro maggiore prodotto di esportazione fu la mafia.

E' solo una riflessione, magari banale, ma in quanto italiano ritengo che sia dovere di tutti gli italiani, leghisti compresi, ricordare chi siamo e da dove veniamo.

Boycott Marchionne

"Se io pago il 70 per cento di tasse in Italia e solo il 30 per cento negli Usa, non è difficile immaginare dove andrò". Lo ha detto Marchionne, per giustificare la sua intenzione di trasferire negli Stati Uniti la sede legale della FIAT. Certo, può farlo, ma io mi chiedo: è per questo che lo stra pagano milioni e milioni di euro ogni anno? E' per fargli venire queste grandi idee che è stato messo a quel posto? E' grazie a questa fervida fantasia che è diventato il manager "italiano" più pagato? Marchionne ha tre passaporti, italiano, canadese  e svizzero, è nato nel 1952, per ironia della sorte proprio l'anno prima era terminato il Piano Marshall, 1,2 miliardi di dollari piovuti sull'Italia per ricostruirla. Se 1,2 miliardi di dollari oggi fanno ancora tremare i polsi, immaginate cosa dovessero essere 60 anni fa. Ebbene il 12% di quel Piano finì nelle casse della FIAT, mai restituito, forse sarà per questo che Marchionne vuole andare a pagare le tasse negli USA, per restitutire quel denaro. Allora perché prima non restituisce anche tutti i finanziamenti a fondo perduto che la FIAT ha ricevuto negli anni 70 80 e 90? Pagare meno i lavoratori e pagare meno tasse, ecco l'idea geniale del super manager, ecco cosa ha imparato durante il suo MBA (Master of Business Administration) alla Windsor University. Il problema è che al giorno d'oggi molti imprenditori la pensano come lui. Stanchi di doversi scervellare per confrontarsi con la concorrenza sul piano dell'innovazione e della qualità, in tanti considerano più facile e conveniente tirare a campare con prodotti invendibili e poi sistemare i bilanci con genialate da commercialista. Questo signori si chiama neo liberismo, una parolaccia della quale vi parlerò in seguito. Ora, in questo momento, quello che più mi preme sottolineare che non ho mai posseduto una FIAT, quest'anno però dovrò cambiare la mia auto, ebbene non comprerò certamente una FIAT, acquisterò una macchina straniera e sarà mia premura mandare alla FIAT la fotocopia del mio certificato di proprietà scrivendoci: "per colpa di Marchionne non ne ho comprata una vostra". Fatelo anche voi.

mercoledì 23 marzo 2011

Maurizio Paniz

Guardatelo bene e ricordatevelo, si chiama Maurizio Paniz, è nato a Belluno nel 1948, uno degli oltre cinquanta avvocati che compongono la squadra dei parlamentari del PDL, alpino, un grande lavoratore, insostituibile il suo apporto alla politica italiana, fondamentale la sua legge che disciplina la materia dello... sci. Imprimete nella vostra memoria il suo nome e la sua faccia, cliccate sull'immagine per vederla meglio, cercate di immaginarvelo anche senza barba, perché è facile che alle prossime elezioni voglia cambiare il suo aspetto per non farsi riconoscere. Stampatevi bene in mente di chi si tratta, perché è lui l'artefice dell'ultima presa per i fondelli a danno di tutti gli italiani. Salito all'onore della cronaca per aver difeso a spada tratta il Cavaliere nell'affare Ruby, dichiarando plausibile che la ragazza fosse la nipote di Mubarak, ieri, complice l'attenzione distratta dai tragici eventi in Libia, è riuscito a far passare l'ultimo cavillo ad personam, la prescrizione abbreviata per gli incensurati. Il processo Mills è quindi bello che spacciato, e per l'ennesima volta il Berlusca l'ha sfangata. Se ve lo trovaste nelle prossime liste elettorali... ricordatevelo.

martedì 22 marzo 2011

Cosa c'è dietro?

A volte penso che dovrei perdere la mia maledetta abitudine di frequentare i siti di intelligence, senza dubbio dormirei più serenamente, l'ignoranza magari non ti salva la vita, ma di sicuro ti fa vivere con meno problemi e sopra tutto di notte ti fa riposare. Sta di fatto che se in questi giorni mi fossi fatto gli affaracci miei ora sarei più tranquillo.

La tanto sbandierata no fly zone sulla Libia, per la quale tra l'altro si accapigliano Francia e Italia, è mantenuta da appena 6 aerei, ripeto, solo 6 aerei, che sono appena sufficienti a coprire lo spazio aereo attorno Bengasi. Di conseguenza, le forze alleate non sanno e non possono sapere nulla di cosa accada nel resto della Libia, forse non interessa? L'operazione Odissey Dawn appare  quindi come qualcosa di molto aleatorio, che sia solo un paravento?

Già un mese fa avevo scritto dell'arrivo in Cirenaica di centinaia di consiglieri militari americani, francesi ed inglesi, ma se per quanto riguardava gli inglesi e americani si trattava veramente di consiglieri militari, per quanto riguardava invece i francesi, è emerso che si trattasse di una unità di un corpo di elite (che più di elite non si può) formato da elementi di madre lingua araba, che si sono immediatamente dileguati e dei quali si è persa ogni traccia, sicuramente infiltrati tra i rivoltosi. Stati Uniti e Inghilterra, pur partecipando attivamente alla coalizione, mantengono un atteggiamento più defilato, mentre invece la Francia dimostra una accanimento davvero inspiegabile, e quella che dapprima appariva come un paravento ora mi appare sempre più come una operazione false flag.

Cosa c'è dietro? Cosa deve nascondere la Francia? Su cosa deve mettere le mani? Perchè dimostra di voler ad ogni costo uccidere Gheddafi mentre la risoluzione dell' ONU parla esclusivamente di protezione della popolazione civile? In due giorni Tripoli è stata già bombardata due volte, ma a Tripoli non ci sono disordini, c'è però Gheddafi. Qui non c'è solo il petrolio di mezzo, la Francia non ha problemi di approvigionamento, qui c'è qualcosa di più grosso...

venerdì 18 marzo 2011

Mete consigliate per donne

Un post senza politica, uno ogni tanto, me lo concedete? Ho trovato delle mappe molto particolari, mappe dedicate a donne molto "esigenti" che devono ancora scegliere la meta delle loro prossime ferie. Ci sono mappe per tutto i gusti vedere per credere. 

 
Mappa 1





Mappa 2






Il distacco

Siamo al punto di non ritorno, non c’è mai stato in Italia un distacco così completo tra quello che sarebbe necessario fare e quello che invece viene fatto, non c’è mai stato più distacco tra il palazzo e il popolo, tra la politica di palazzo e la politica reale.

Sono due anni che Berlusconi va blaterando di essere l’eletto dal popolo. Ieri il popolo gli ha fatto pervenire un messaggio forte e chiaro, ovunque si sia presentato è stato accolto a suon di fischi e di sfottò. “I soliti comunisti”. Beh i veri comunisti a certe manifestazioni storicamente hanno sempre partecipato poco, forse meno dei leghisti, quindi ieri a fischiarlo è molto più probabile che si trattasse di gente arci stufa, tanta, tantissima gente arci stufa. Però Berlusconi è l’eletto del popolo…

L’Italia affoga i suoi giovani nella disoccupazione e nella sotto occupazione, la mancanza di futuro per le nuove generazioni si ripercuote sul futuro della nazione, ma il Governo si perde dietro problemi che con lo sviluppo e il lavoro non hanno niente a che fare.

In Giappone si sta consumando una tragedia epocale, hanno perso il controllo di una centrale nucleare, e il nostro Governo che fa? Dichiara di voler continuare nel SUO progetto nucleare, salvo poi dover accettare il fatto che nessuna regione vuole le centrali nei propri confini, ma non lo sapevano prima?

Il distacco è completo, il Palazzo è occupato da una casta auto referenziale che non ha nessun collegamento con le periferie, e le periferie sono costrette a farsi sentire con dei comunicati stampa, perché i coordinatori, quelli che con le periferie hanno il collegamento, si guardano bene dal riferire la verità al capo, a loro conviene molto di più raccontare menzogne o nascondere la verità.

La verità è che il PDL è un partito di clientele, nato per salvare le clientele e sopravvive solo grazie alle clientele. La verità è che gli esponenti del PDL sono nominati dall’alto, dal Capo, e sono legati a lui a doppia mandata, sono per lo più suoi dipendenti e contemporaneamente parlamentari. Se il capo affonda devono tornare a lavorare, se scontentano il capo… il capo li licenzia, in azienda e in parlamento. Solo così si spiega come sia possibile vedere certe facce di bronzo che vanno in Parlamento e in TV a difendere l’indifendibile, gente che si immola raccontando l’inenarrabile, facendo finta di credere ad argomenti che farebbero sorridere i bambini, giustificando comportamenti ingiustificabili. Sono disperati, sono con l’acqua alla gola, devono salvarsi da lui che non accetta sconfitte e devono salvare lui per salvare se stessi, perché per loro non c’è un domani senza di lui, non c’è un PDL senza Berlusconi, quante volte lo hanno ripetuto in questi gironi...

Mi farebbero pena, se da tutto questo non dipendesse l’ingovernabilità italiana mi farebbero una gran pena , se da questo non dipendesse l’assenza di una qualsiasi politica economica si, mi farebbero pena, invece mi fanno solo schifo.

mercoledì 16 marzo 2011

L'incubo nucleare

Gli eventi giapponesi degli ultimi giorni mi hanno suggerito di ripubblicare un mio vecchio post che ho scritto per un altro blog. Si tratta di un contributo molto semplificato sull'atomo. Buona lettura.


Per capire di cosa stiamo parlando, è necessario iniziare con delle considerazioni tecniche, noiose ma indispensabili, abbiate pazienza. Un atomo è formato neutroni, protoni ed elettroni. L’atomo dispone di un nucleo, che è composto dai protoni e dai neutroni legati tra loro, e attorno al nucleo girano vorticosamente gli elettroni. In poche parole ogni atomo assomiglia ad un piccolo sistema solare, con al centro il sole/nucleo e attorno i pianeti/elettroni. 

Se per caso un neutrone vagante (ad esempio proveniente dai raggi cosmici) penetra nell’atomo e ne spacca il nucleo, si parla di fissione nucleare. Il risultato della fissione nucleare sarà dato dalla dispersione delle particelle che componevano l’atomo più una grande quantità di energia. Ogni atomo che subisce la fissione libera le sue particelle, e se queste nel loro cammino incontrano altri atomi li spaccano, questi atomi a loro volta libereranno altre particelle, che spaccheranno altri atomi e così via, si chiama reazione a catena, e sulla reazione a catena si basa la tecnologia della bomba atomica e delle centrali nucleari.

Il segreto della bomba atomica consiste nel fatto che non esiste nessun segreto, non ve ne meravigliate, perché è la pura e semplice verità. Al contrario di quello che si potrebbe pensare infatti, la reazione nucleare è un fenomeno naturale e spontaneo, cioè perché si verifichi non ha bisogno di essere stimolato dall’intervento esterno di niente e nessuno, semmai l’intervento umano si rende necessario a non far avviare la reazione stessa che, se avviata, sarebbe distruttiva. Mi spiego: la reazione nucleare avviene statisticamente, e per avviarla è sufficiente mettere insieme una determinata quantità di materiale fissile (si chiama così perché e soggetto a fissione nucleare), quando questa determinata quantità di materiale sarà raggiunta, statisticamente ci sarà almeno un neutrone vagante che spaccherà il primo nucleo avviando la reazione, tutto qui, nient’altro, è la natura. Se riunite in un solo contenitore la giusta quantità di materiale fissile puro, avrete costruito ed innescato una bomba atomica, chiaro? Nel momento stesso in cui aggiungerete l’ultimo pezzetto di materiale che vi farà raggiungere la quantità giusta, la reazione a catena si avvierà e in un miliardesimo di secondo voi scomparirete insieme a tutto quello che vi circonda nel raggio di una decina di km, saluti e baci. Per fortuna questa quantità, che non per niente si chiama massa critica, deve essere molto precisa e inoltre varia in base ai tipi di materiale usati, che in genere sono uranio o plutonio. La quantità necessaria per l’uranio è piuttosto elevata, quella per il plutonio invece è molto minore, ad ogni buon conto le masse critiche specifiche dell’uranio e del plutonio non ve le direi mai nemmeno sotto tortura.

Un centrale nucleare funziona esattamente come una bomba atomica e sfrutta il fenomeno della fissione nucleare, con la differenza che, grazie ad un complesso sistema meccanico e chimico, la massa critica non viene mai tenuta costante, e le particelle vengono rallentate e deviatie in modo tale che la reazione a catena si auto alimenti producendo energia però senza assumere le dimensioni di una esplosione. Semplificando molto il ragionamento, in sostanza l’uranio viene inserito in tubi di metallo, che a loro volta vengono immersi in un liquido che rallenta le particelle libere. Questi tubi vengono avvicinati ed allontanati tra di loro in modo da mantenere costante la produzione di energia senza arrivare alla reazione a catena esplosiva. In pratica l’energia distruttiva che una bomba atomica rilascia in un attimo, una centrale nucleare la rilascia in un periodo lunghissimo, quindi senza distruggere niente.

Se ora mi chiedete se sia possibile che da una centrale nucleare si possa sviluppare un’esplosione atomica come quella di una bomba, la mia risposta è: ASSOLUTAMENTE NO! Nel nucleo di una centrale, il materiale fissile ha una conformazione e una densità tali da non permettergli di sviluppare una reazione a catena esplosiva. Per avere una bomba atomica il materiale deve essere molto puro, denso e compatto, mentre invece il nocciolo di una centrale, come ho detto, è composto da piccoli cilindretti di materiale fissile infilati in tubi di metallo lunghi quattro metri ognuno. Se anche il nucleo fondesse, il metallo delle barre di metallo si fonderebbe insieme al nucleo e ad altre scorie e la densità del materiale fissile non sarebbe sufficiente ad innescare l’esplosione. Ciò non toglie però che una fissione incontrollata disperderebbe una enorme quantità di radiazioni che sarebbero, queste si, letali, esattamente come lo furono per quelli che sopravvissero alla bomba atomica di Hiroshima, ma non ai suoi effetti.

(AUGH!)


venerdì 11 marzo 2011

Terremoto Giappone: ricerca persone

Se ne è servita una mia collega che ha un amico a Tokio, è un sistema di ricerca di persone messo a disposizione da Google, se aveste la necessità di mettervi in contatto con qualcuno potrebbe essere l'unico sistema, pare che in Giappone i telefoni siano fuori uso, la rete ha invece resistito.

mercoledì 9 marzo 2011

Una croce sul calendario...

" E lascialo un po' stare il Berlusca sul blog, azzzzzzzo mi fai venire l'ansia ogni volta che ci passo, pare oramai una lotta personale... ti ha forse picchiato da piccolo?"

Questo è un messaggio che ho ricevuto ieri, ancora ci rido su, e francamente non so dare torto a chi me lo ha scritto, per cui oggi... niente BERLUSCA!!! Si parla dei leghisti.  

L'ultima trovata della Lega ha del ridicolo (quindi ci sarà sicuramente lo zampino del "trota"), infatti vogliono limitare l'accesso dei terroni agli alpini. La proposta (che è già materia di discussione in Parlamento) non è che sia totalmente peregrina, in definitiva è più portato ad entrare negli alpini chi nelle montagne ci vive da sempre. Ma in una situazione come quella attuale, con i problemi che stiamo vivendo, e con il 150° anniversario dell'unità alle porte, forse sarebbe stato meglio occuparsi di altro. A parte il fatto che c'è pur sempre il 9° Reggimento Alpini di stanza a L'Aquila, e quindi il problema dei terroni nemmeno si porrebbe, ma persino l'ultra leghista Gentilini ha detto che certi discorsi non servono a niente e ha anche aggiunto che sarebbe “meglio ripristinare la naja, i giovani hanno bisogno di disciplina”. Mi vien quasi da piangere, è la prima volta che mi trovo perfettamente d'accordo con un leghista. Metto un segno sul calendario, data da ricordare. 

domenica 6 marzo 2011

Povera Italia (2)

Da una intervista di Luca Telese a Paolo Rossi riportata oggi su
Il Fatto Quotidiano.

P.R. Nel mio spettacolo c'è una battuta sul precetto evangelico della cruna dell'ago.
L.T. Divertentissima.
P.R. Ebbene, quando faccio gli spettacoli con le scolaresche, a quella battuta non ride nessuno. Allora una volta chiedo, per scrupolo: "Ma voi lo sapete cos'è la cruna dell'ago, vero?" Silenzio.
L.T. Impossibile, un secchione si trova sempre.
P.R. Oh si! Ma il secchione mi ha risposto: "Un romanzo di Ken Follet".

V.S. Povera Italia...

Il ballo delle debuttanti

Ruby al ballo delle debuttanti di Vienna ha fatto un figurone. Inizialmente era un po' dubbiosa perché il valzer non lo sa ballare, poi quando le hanno detto che nella quadriglia si fanno gli scambi, e a turno si cambia il cavaliere o la dama, lei ha esclamato: "allora è facile, questo lo so fare!"

venerdì 4 marzo 2011

Povera Italia...

Washington: 03/03/2011

Barack: ci sono novità?
Hillary: sta andando tutto benissimo, la nostra squadra navale è già a largo della Libia e la popolazione esulta. E’ praticamente fatta, lui poi si sta bombardando da solo.
Barack: come uno scorpione accerchiato.
Hillary: esattamente, lo abbiamo accerchiato alla perfezione e lui se la sta prendendo con Al Qaeda, incredibile, proprio non ha capito nulla.
Barack: ci è voluto del tempo ma ci siamo riusciti.
Hillary: si, quasi due anni, per fortuna il piano era già pronto, quel mio collaboratore è un genio.
Barack: è la nuova frontiera, basta con agenti infiltrati fisicamente, l’idea degli agenti infiltrati nei social network è fantastica.
Hillary: già, nessuno si è accorto di niente, tutto è stato pilotato su internet con agenti di madre lingua, senza rischi, senza perdite, e con un minimo investimento.
Barack: abbiamo sfruttato il malcontento latente, il terreno era già fertile, anche troppo. La protesta si sta allargando a macchia d’olio, corriamo il rischio di destabilizzare tutta l’area, forse avremmo dovuto limitare l’intervento all’obiettivo principale.
Hillary: ne abbiamo già parlato, puntare direttamente alla Libia sarebbe stato rischioso, siamo partiti dalla Tunisia per testare il sistema, abbiamo coinvolto l’Egitto per sviare l’attenzione, e alla fine il coinvolgimento della Libia è apparso naturale. Negli altri paesi si è attivato un effetto domino, non abbiamo operazioni in corso, si tratta di auto combustione, i fuochi si spegneranno da soli.
Barack: in effetti i risultati parlano chiaro. Nessuno si è accorto di niente, nessuno sospetta niente. Lui ha le ore contate, il governo provvisorio è già stato istituito, gli italiani sono scappati, i pozzi sono stati lasciati incustoditi, i libici se ne ricorderanno quando avranno il nuovo governo, e con il nuovo governo tratteremo noi.
Hillary: tutto come previsto, sarà un successo enorme.
Barack: io però non li capisco questi italiani, ci sono cascati come fessi, possibile che siano così sciocchi? Sono lì da un secolo, avevano il controllo di quasi tutto il petrolio libico, ci hanno speso somme enormi, non immaginavo potesse essere così semplice farli sloggiare.
Hillary: possiamo ringraziare quel loro partito del nord che si preoccupa solo del federalismo e dei rifugiati, con loro al governo la politica estera sarà sempre il nervo scoperto dell’Italia.
Barack: ma qui non si tratta di politica estera, si tratta di sopravvivenza, hanno abbandonato investimenti per miliardi, hanno abbandonato il loro maggior fornitore di petrolio, se fosse capitato a noi avremmo mandato le portaerei e i marines a difendere i pozzi, loro non hanno mosso un dito per difendere i propri interessi economici.
Hillary: non meravigliarti, sono stati capaci di eleggere e di mantenere in carica quella caricatura di Premier, da un popolo come quello italiano ci si può aspettare questo ed altro.
Barack: e noi lo abbiamo previsto, tra qualche mese avremo il controllo del miglior petrolio del mondo, raffinarlo non costa quasi nulla, e non dovremo neanche spendere per estrarlo, i pozzi e gli stabilimenti ci sono già, li hanno pagati gli italiani, e al contrario dell’Iraq non avremo invaso il territorio, anzi, ci vedranno come salvatori.
Hillary: tutto torna, massimo risultato con il minimo sforzo, e il prossimo obiettivo sarà Putin, altro amico del Premier italiano con enormi riserve di petrolio e di gas. Useremo il solito sistema, l'operazione è già in corso, me lo merito un aumento di stipendio?



giovedì 3 marzo 2011

L'intuizione...

Sono giorni che traccheggio nel blog senza combinare niente, sono giorni che sono bloccato e non so come venirne fuori. C’è un pensiero in me, che ribolle, che mi tormenta, uno di quei flash che mi colgono ogni tanto, uno di quei momenti di comprensione pura della realtà. E’ stato come un lampo di luce, è arrivato mentre stavo scrivendo un post e mi sono bloccato, come sempre in questi casi.
Scrivere mi piace, e lo faccio sempre basandomi sulla mia preparazione in economia, storia, diritto, politica. Baso tutti i miei lavori sull’osservazione e sull’analisi della realtà, utilizzo i filtri che ho a disposizione e interpreto ciò che vedo, lo descrivo, e nel farlo non pretendo di non essere fazioso, semplicemente propongo una mia opinione, una opinione che però, e questo lo pretendo, discenda da una logica inattaccabile. Ecco, logica, la parola chiave è “logica”, perché a volte mi accade qualcosa che sfugge alla logica, qualche volta mi accade che scatti in me un meccanismo illogico che bypassa tutte le mie conoscenze arrivando in un attimo alla conclusione. In quelle occasioni vengo come folgorato, non trovo altre parole per descrivere ciò che provo, vengo folgorato da qualcosa che si basa esclusivamente sulla percezione, non sulla comprensione o sulla riflessione, è come se per un brevissimo attimo diventassi esterno al sistema che osservo, e per incanto potessi vederlo da una diversa prospettiva, più chiara e indiscutibile. Si tratta di intuizione, appunto. L’intuizione è qualcosa di magico e distruttivo, non appartiene al ragionamento ma a qualcosa che va oltre, l’intuizione è qualcosa di istantaneo e devastante, un’esplosione, non c’è un percorso da descrivere, è un salto nell’iper spazio, è come se si conoscesse la soluzione senza aver sviluppato l’equazione, ed è allora che per uno come me sorgono i problemi, perché quando raggiungo così la conclusione trovo difficoltà a tradurlo in parole. Questo è il motivo per cui non riesco a scrivere, sto ricomponendo le tappe che ho saltato.

martedì 1 marzo 2011

Senza troppe parole.

Non ho parole... non servono troppe parole. Guardate il filmato, è solo un gioco, una finzione, sono bambini Pashtun che giocano, ma come tutti i bambini... imitano ciò che fanno i grandi.