lunedì 31 gennaio 2011

Egitto e petrolio.

Ci risiamo, e stavolta ci siamo. Chi ricorda la rivoluzione iraniana sa già come andranno a finire le cose. In Iran negli anni settanta, tutto cominciò con una rivolta democratica contro il regime dispotico dello Scià, poi tutto finì con l’islamizzazione di una nazione laica. L’Iran però è lontano, invece l’Egitto è a un tiro di schioppo, si affaccia sul Mediterraneo ed è un cuneo che trafigge tutto il Medio Oriente e buona parte dell’Africa. L’Egitto non produce nemmeno un bicchiere di petrolio, non fa neanche parte dell’Opec, ma dal Canale di Suez transitano ogni giorno milioni di barili caricati su petroliere, Suez è un rubinetto al quale l’Europa non può rinunciare, non almeno per i prossimi dieci anni. Ma non è tutto qui, l’Egitto confina con Israele, e non devo dire altro, anzi qualcosa ve la dico: immaginatevi un Egitto Islamico che confina con un Israele che ha la bomba atomica e l'Egitto no. L’Egitto confina anche con la Siria, uno Stato laico solo apparentemente democratico, ma governato da una dinastia e percorso dal fondamentalismo islamico. In Siria hanno già bloccato tutti i social network perché è ormai evidente che le rivolte di Tunisia ed Egitto sono partite e sono state organizzate da lì, da internet.  Beh anche la Siria confina con Israele, devo dire altro? Ci siamo, siamo alla resa dei conti, se in Egitto saranno indette libere elezioni i Fratelli Musulmani si mangeranno El Baradei in un sol boccone, per il momento lo lasciano fare, perché è presentabile, è un Premio Nobel per la pace, ma quando sarà il momento lo silureranno e lo costringeranno all’esilio. A quel punto noi dovremo fare i conti con chi ci ha governato finora, e non dovremo farci distogliere da veline, puttane e trans. Chi ci ha governato finora, e intendo negli ultimi 65 anni, sarà ugualmente colpevole, perché in questi 65 anni nessuno ha speso una lira prima, e un euro poi, per cercare di far andare le nostre macchine con qualcosa di diverso dai combustibili fossili e loro derivati. Ci hanno preso in giro con l’energia atomica, fateci viaggiare un aereo o un treno con l’energia atomica… . Ci hanno preso in giro con l’energia solare, fateci un viaggio in macchina da Palermo a Milano con l’energia solare… . A quel punto per governarci dovremo chiamare qualcuno da fuori, magari dall’India, dove ad esempio un certo Tata, si, proprio quello che produce le automobili che costano come un ciclomotore, un certo Tata dicevo, ha stanziato personalmente qualche decina di milioni di dollari per finanziare le ricerche su un motore che vada ad acqua (intesa come fonte di idrogeno), ad acqua signori, non a chiacchiere.

2 commenti:

Minerva ha detto...

Salvo il fatto che abbiamo anche dei problemi con le riserve idriche dell'umanità, ma affrontiamo un problema per volta. Come sempre sono d'accordo con te su tutta la linea, come potrei non esserlo? :-( E domani qualcuno su qualche giornale scriverà esattamente ciò che tu stai dicendo qui, giassai, vero? ;-)

Venerdi Sushi ha detto...

(Il miglior idrogeno si estrae dall'acqua di mare... Giassò ;) BACIO)